Nell’oristanese da qualche giorno si parla molto della presenza del cigno nero in Sardegna. La notizia ha destato sorpresa e meraviglia quando il quotidiano La Nuova Sardegna ha pubblicato alcune belle foto di questo elegante e insolito volatile assieme ai fenicotteri nel grande stagno di Cabras.
Ma nella zona di Oristano il cigno nero non è esattamente una novità.
Tra gli appassionati di birdwatching la sua presenza era nota già da mesi, sia nello stagno di Cabras, sia nella vicina laguna di Mistras, dov’era stato avvistato anche nel 2011. Precedenti osservazioni avevano segnalato già dagli anni scorsi la presenza del cigno nero nella Sardegna meridionale. Da diversi anni inoltre un esemplare è presente anche nello stagno di Platamona, nel nord della Sardegna.
E proprio il cigno nero di Platamona è protagonista di un breve video pubblicato su Youtube dove lo vediamo esibire una certa confidenza con la mano dell’uomo. Questo dimostrerebbe che si tratta di cigni allevati in cattività e abituati alla presenza umana, probabilmente provenienti dai laghetti di parchi pubblici o privati.
I birdwatcher che in precedenza avevano avvistato il volatile nella zona di Cabras avevano preferito non pubblicizzare l’avvistamento temendo che l’insolita presenza attirasse masse di curiosi in zone normalmente poco frequentate.
Ma l’esposizione che la notizia ha avuto sulle pagine dei giornali e nei social network potrebbe essere invece l’occasione per parlare della valorizzazione dello stagno di Cabras e in generale delle tante zone umide dell’oristanese. Un intero territorio oggi sottovalutato e che andrebbe invece sfruttato con progetti di turismo ambientale sostenibile tesi alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico.
Il cigno nero, il cui nome scientifico è Cygnus atratus, oggi viene allevato in cattività. Così come il cigno bianco, anche il cigno nero è una presenza frequente nei parchi e negli zoo. Ad esempio in Sardegna viene segnalato nel Parco degli Uccelli di Scano Montiferro.
In Italia negli ultimi anni sono stati avvistati altri cigni neri in libertà nei pressi di Roma e nel fiume Adda. Anche in questi casi è molto probabile che si trattasse di esemplari fuggiti da allevamenti o da parchi urbani.
(credit foto di copertina: Agnolina / Wikimedia Commons)