Nuovo appuntameto di WINEADOR ad Oristano, un progetto nato con l’ intento di focalizzare l’attenzione sul vino in Sardegna, in modo critico, positivo e non superficiale.
Nasce grazie all’impegno di Pierlugi Fais, Chef Patron del ristorante Josto al Duomo di Oristano ed allo studio di comunicazione Bluestepstudio.
Sabato 22 febbraio Wine Experience presso Auditorium San Domenico ad Oristano.
Al convegno-degustazione, aperto con i saluti di Pierluigi Fais e guidato da Dario Cappelloni, giornalista enogastronomico, esperto di Cannonau e Grenache, sono intervenuti Marisa Uras dell’Associazione Italiana Sommelier AIS, Enzo Biondo dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino e Assoenologi, Mariano Murru dell’Assoenologi, la professoressa Del Caro del corso di Viticoltura ed Enologia dell’Università degli studio di Sassari (sede di Oristano)
Durante l’incontro sono stati presentati e commentati, quattro vini Cannonau, due Sardi e due Francesi per dimostrare che quelli prodotti in Sardegna, sono dello stesso livello qualitativo, se non superiore, dei Francesi, che hanno una tradizione superiore di duecento anni rispetto ai vini isolani.
Si è sottolineato che i Cannonau Sardi sono vinificati in purezza, mentre quelli Francesi hanno sino al 40% di miscelazione con altre uve.
La grande varietà di Cannonau prodotti in Sardegna, ha spiegato l’enologo Enzo Biondo, dipende dalle zone e dai terreni su cui vengono coltivati. Il Cannonau “parla col vento di maestrale, che porta profumi della macchia mediterranea” impregnandosi di tanti e unici aromi che rendono questo vino unico e diverso per ogni zona di produzione.
E per questo motivo che ogni Cannonau parla del suo territorio, ed è questo il valore aggiunto che bisogna valorizzare, grazie anche al progetto delle strade del Cannonau, che può essere un grande attrattore turistico per tutti gli appassionati degustatori.
La Sardegna è una terra ricchissima di potenzialità di produzione dei migliori vini al mondo, ma per una scellerata politica agricola degli anni scorsi, si è spiantato centinaia di ettari di vite, perdendo così produzioni di Bovale, Vernaccia, Muristene, Semidano, con cui, ad esclusione della Vernaccia, i francesi sono abili coltivatori e produttori di vini con nomi ed etichette prestigiose, venduti a caro prezzo.
La Sardegna ha tanta ricchezza, turismo, enogastronomia, patrimonio artistico e culturale, questo è il petrolio sardo che può risollevare l’economia della regione.
Bruno Atzori
Volevo precisare che la degustazione dei Cannonau Sardi e quelli Francesi non aveva lo scopo di individuare il migliore, ma solo offrire un confronto fra i diversi modi di interpretare un vino prodotto in tutto il mondo. Alla fine della degustazione non è stato dato nessun voto e non c’è stato alcun vincitore. Voglio ringraziare chi mi ha fatto notare il mio commento “di parte” e convinto sostenitore dei prodotti locali. Un apprezzamento all’associazione WINEADOR che grazie alle sue iniziative permette di conoscere e gustare innumerevoli varietà di vino, sviluppando così la cultura del buon bere.
Bruno Atzori