Lo stile energico, passionale e aggressivo della chitarra di Vicente Amigo ha portato le atmosfere andaluse di Siviglia e Cordoba tra gli spettatori del festival Dromos, dedicato quest’anno proprio all’idea di ispanità. E sabato sera, nel giardino del seminario di Oristano, si respirava un’aria che più spagnola di così non si poteva: improvvisazioni, virtuosismi e lunghi assoli di chitarra, oltre, ovviamente, all’immancabile flamenco.
Oggi Vicente Amigo è considerato uno dei più grandi chitarristi di flamenco del mondo, ma la sua carriera parte da lontano. A tre anni vide Paco de Lucia in tv, a otto anni il padre gli regalò la sua prima chitarra; seguono poi gli studi a Corboba, in un’accademia di flamenco, e da lì in poi il percorso è più o meno segnato. Dischi, concerti, numerosi premi e tante collaborazioni, fra cui una proprio con il grande Paco de Lucia.
In questo concerto oristanese Vicente Amigo era accompagnato dalla chitarra di Antonio Fernandez Perona, Juan M. Ruiz Lopez al basso, Patricio Camara Alonso alle percussioni e la notevole voce del “cantaor” Rafael Usero Vilches. A esibirsi nel flamenco Daniel Navarro Muñoz.
Per chi scrive, proprio i pezzi in cui la chitarra di Amigo era accompagnata dagli altri musicisti e dalla voce di Vilches erano quelli più godibili, ma il pubblico oristanese ha dimostrato grande entusiasmo anche per i pezzi che vedevano la sola chitarra del musicista spagnolo unica protagonista del palco.
Il festival Dromos prosegue stasera con il live di Anthony Joseph & The Spasm Band a Nurachi (ore 22.00). Domani sarà la volta dei Barrio Sud, sempre a Nurachi, e mercoledì il gran finale con Sos Aldianos, ovvero Paolo Fresu, Gavino Murgia, Antonello Salis, Bebo Ferra.